Sono leggere e flessibili come dei calzini. In più non hanno tacco, per questo ti fanno camminare o correre tenendo bene i piedi per terra. Il risultato è un toccasana per tutto il corpo, circolazione compresa.
Ci pensiamo soprattutto d’estate, quando escono allo scoperto, con sandali e infradito. Ma dei piedi di solito ci preoccupano la pelle secca, le dita non proprio allineate, le unghie inspessite. Non consideriamo, invece, che sono un organo di senso, che la loro pelle ha la maggior concentrazione di terminazioni nervose sensitive di tutto il corpo. Non pensiamo al fatto che hanno un’architettura straordinaria, composta da ben 33 articolazioni, una ventina di muscoli, di cui 10 solo nella pianta. E che, per la maggior parte della nostra giornata, stanno chiusi in un paio di scarpe, non sempre comode.
Un recente studio dell’Università di Glasgow ha scoperto che basta indossare anche solo per 5 ore al giorno delle calzature non adatte per avere problemi posturali oltre che dolori articolari e muscolari, ma anche per abbassare le performance se si fa sport. Proprio per questo, le scarpe sportive più nuove sono le drop zero: minimali, semplici, essenziali e senza tacco. «I nostri piedi, bloccati e protetti da calzature tecnologiche, sono sempre più deboli, poco reattivi» commenta l’osteopata Margaret Heel. «Le scarpe invece dovrebbero essere una semplice protezione che permetta ai nostri piedi di muoversi naturalmente, che lasci le articolazioni libere di ammortizzare. Vanno scelte leggere, per “sentire” il terreno, per camminare in modo più preciso, armonioso, sicuro».