LA GIORNATA NAZIONALE DEL CAMMINARE

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«C’è chi cammina per ritrovarsi – riconquistando la forma fisica, conquistando abitudini più sane, centrando il proprio equilibrio psico-fisico – e c’è chi cammina per perdersi, abbandonando anche solo per poche ore i propri ruoli e abbandonandosi all’incognito», spiega Tiziano Tiziani, fondatore della Scuola Italiana del Cammino, una realtà nata per formare professionisti in grado di insegnare tutti i “modi” possibili di camminare. «Si cammina per ragioni di salute o riabilitative, si cammina per mantenere il proprio benessere o per conquistare una certa forma, si cammina per sport e per agonismo, si cammina per fare un’esperienza, fuggire dal quotidiano, cercare qualcosa in termini esistenziali o spirituali», spiega Tiziani. «Non sempre la distinzione tra una motivazione e l’altra è così netta, diciamo che ognuno di noi si approccia a una erranza mettendo dentro ciò che cerca, e che nel tempo può evolvere. Ho bisogno di star bene, ho bisogno di solitudine, di dissolvermi nella natura oppure di condividere un’esperienza in modo conviviale: l’importante è capire cosa fa per me». Perché è necessaria una formazione all’esperienza del cammino? «Perché il camminare è un’esperienza semplice e ancestrale, il primo gesto motorio, che purtroppo l’uomo contemporaneo non sa più fare bene, insieme al mangiare e al respirare. Ben venga, dunque, un evento dedicato al camminare, soprattutto se sarà in grado di moltiplicare la cultura e la consapevolezza delle persone, dove il cammino diventa un atto di cambiamento e una via d’uscita al sistema frenetico e pervasivo in cui siamo immersi».

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